martedì 26 agosto 2008

Dario Bersani a TeleRadioStereo e Max Leggeri a Radio Incontro : quanto ci perde Rete Sport?

Una nuova stagione di Rete Sport si è aperta senza due protagonisti dell'hanno scorso. Due addii probabilmente già nell'aria da tempo, soprattutto quello di Leggeri. Che piacciano o meno, Bersani e lo stesso Leggeri, pur avendo stili diversi, hanno saputo dare una caratterizzazione alla propria figura radiofonica. Il primo con la sua grandissima competenza calcistica, la serietà e i pareri difficilmente frivoli e mai frutto di protagonismo; e per le telecronache con Paglia. Il secondo , Max, con la sua fluente retorica è uno che o si ama o si odia. Ma è fuori dubbio che lo spazio pomeriano con Petrucci era un momento di grande interesse, tra i più seguiti e apprezzati. Un po di protagonismo lo si può contestare a Max che comunque rimane uno adattissimo al mondo radiofonico; senzo nulla togliere al grande Fallica e al ritorno di Castaldo, Rete Sport è un piccolo Microcosmo che può essere paragonato alla stessa Roma. E' come se Giuly e Mancini fossero andati via, senza essere sostituiti. Fin'ora la situazione è stata risolta con un mescolamento di carte; ma nel mazzo qualche asso in più non sarebbe male, anzi.

domenica 24 agosto 2008

Il popolo giallorosso da l'ultimo saluto al Presidente Sensi

Il 20/08/2008 numerosissimi tifosi romanisti si sono recati nella chiesa si S.Lorenzo fuori le mura, per conferire l'ultimo saluto al presidente Franco Sensi; un omaggio dovuto, verso una persona tenace e combattiva che ha gestito la Roma e il suo rapporto con alcuni tesserati, come se quello di Trigoria fosse stata il suo secondo focolare domestico.

Controverso il caso che riguarda Adriano Galliani, situazione che si sviluppa a nostro avviso su un duplice binario. Se da un lato la contestazione verso l'Ad del Milan s'è svolta con modalità con consone alla circostanza ( seppur refrigerante, e non è poco), è anche vero che la presenza di Galliani al funerale, dopo tutte le battaglie condotte dal presidente contro il conflitto di interessi dello stesso, fa sogerere dei dubbi sula spontaneità del tributo, che invece sà di bieco istituzionalismo. E' come se il capo del Ku Klux Klan fosse andato ai funerali di Malcolm X.

Tuttavia ciò che importa è il sentimento ancora vivo di molte persone, che hanno riconosciuto a Sensi il merito di prendere iniziative e decisione, scostandosi dai meri rapporto diplomatici che ormai regolano il mondo del calcio e in cui la Roma si trova, ahinoi, in una situazione di debolezza.
Dunque il nostro Presidente aveva forza e coraggio da vendere,e forse qualcuno, attualmente al timone della società, potrebbe prenderlo d'esempio.